Giornata tranquilla, perfino monotona a dire il vero. Sono circa le 5 del pomeriggio e pur non avendo richiesto la sua presenza, sono sicuro che quando l'orologio a pendolo scoccherà l'ora esatta, Sebastian apparirà alla porta d'entrata offrendo la mia giornaliera tazza di the. Come ogni monotono pomeriggio...
Mi alzo dalla poltrona e mi dirigo verso il tavolo da biliardo. E' da parecchio tempo che non viene usato ma è comunque tutto perfettamente in ordine, senza nemmeno un granello di polvere: questo è ciò che ci si aspetta dalla
servitù di casa Phantomhive, dopotutto.
E' da parecchio tempo infatti che la Regina non assegna qualche caso interessante: di solito quando arriva l'ora di negoziare sono solito ospitare in questa sala i miei "clienti"... Una partita amichevole a biliardo è ciò che ci vuole per rilassare gli animi e stipulare un buon prezzo...
Raccolgo le palline e le dispongo nel triangolo, perfettamente al centro del tavolo. Mancano meno di due minuti all'ora del the: posso concedermi un tiro, nel frattempo. Preparo la stecca e mi accingo a colpire la biglia bianca.
Un solo colpo. Dev'essere sufficiente.
Mi reputo piuttosto capace in questo gioco. Dopotutto sono Ciel Phantomhive, erede per l'appunto della più prestigiosa fabbrica di giocattoli. Come potrei non dilettarmi in un gioco come questo?
E in effetti questo colpo sembra essere perfetto: forte al punto giusto, la bianca colpisce il triangolo delle biglie colorate che con diversi schiocchi secchi sembra frantumarsi in mille pezzi colorati. Sembra l'avvio di un esplosione...
Come ovviamente previsto tutte le biglie seguono quasi meccanicamente la via che devono seguire: la rossa se ne va in buca laterale senza difficoltà, la gialla si scontra con la blu e, dopo aver disegnato un angolo acuto, rotola verso di me e va a finire nella buca all'angolo sinistro... Tutto calcolato.
Ma ecco... qualcosa d'imprevisto!
La pallina nera sembra dirigersi direttamente verso la buca di fronte a me, dall'altro capo del tavolo ma, quasi deviata da una mano invisibile, scocca contro il bordo e carrambola di nuovo verso il centro. Poi si ferma, quasi con fare impudente, per disobbedire al mio volere.
- Tze... - borbotto, facendo una smorfia insoddisfatta. Scruto per qualche secondo quella pallina nera insolente. Sembra quasi voglia ricordarmi qualcosa.
Nella vita, anche quando sembra che tutto proceda a gonfie vele, c'è sempre qualcosa che va storto. Un piccolo particolare che rovina tutto... C'è sempre la maledetta biglia che non vuole entrare in buca...
Questo pensiero mi fa innervosire. Accigliato afferro la pallina rimasta sola sul tavolo: una macchia nera sullo sfondo verde speranza...
Con tutta la forza che ho in corpo, scaglio la biglia attraverso la stanza, verso la porta d'entrata.
In quel preciso istante suona l'orologio a pendolo. Le cinque...
Così va bene? Avevo il dubbio sul fatto se dovessi continuare la storia iniziata dal Bocchan precedente... Alla fine ho ricominciato con un altro discorso...^^